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Mobbing: il datore di lavoro può richiamare il dipendente mai ingiuriarlo

Il datore di lavoro può "richiamare", ma mai "ingiuriare il dipendente lavoratore", superando così' "dai limiti della correttezza e del rispetto della dignità umana". Lo sottolinea la Corte di Cassazione, confermando la condanna inflitta dal tribunale di Catania.

Il Fatto: il presidente di una cooperativa, accusato di ingiurie e di diffamazione, aveva indirizzato a un subordinato una lettera contenente "frasi offensive del suo onore e decoro": nella lettera, di cui erano stati informati anche gli esponenti del Consiglio di amministrazione, il capo aveva scritto che "appare penoso dover constatare l'utilizzo di certi mezzucci da mezze maniche per fregare il proprio datore di lavoro".

Contro il verdetto dei giudici del merito, l'imputato aveva presentato un ricorso arrivato sino alla Cassazione. I giudici della Suprema Corte, quinta sezione penale, hanno confermato la condanna, dichiarando infondati i motivi di ricorso.

"In tema di ingiuria in ambito lavorativo - si legge nella sentenza della Corte di Cassazione n° 6758 del 17 febbraio 2009 - il potere gerarchico o, comunque, di sovra ordinazione consente di richiamare, ma non di ingiuriare il dipendente lavoratore, o di esorbitare dai limiti della correttezza e del rispetto della dignità umana". Esattamente, secondo la Cassazione , il giudice del merito "ha negato che il linguaggio corrente, nei suoi eccessi verbali, consenta l'uso di espressioni che travalichino ogni finalità' correttiva e disciplinare".

Termini come 'penoso', 'mezzucci', 'mezze maniche' e 'fregare il proprio datore di lavoro ', fa notare la Suprema Corte, "contengono un'intrinseca valenza mortificatrice della persona e si dirigono più che all'azione censurata, alla figura morale del dipendente, traducendosi in un attacco personale sul piano individuale, che travalica ogni ammissibile facoltà' di critica".

"E’ proprio grazie a certi modi ben noti di trattare il dipendente – scrive Fernando Cecchini Coordinatore Rete Sportelli Orientamento Mobbing CISL - colpendolo nella dignità che si generano ambienti stressanti, dove è faticoso vivere e lavorare, e che vengono accettati e sopportati a spese del proprio stato di salute per realizzare un minimo di reddito necessario per la propria famiglia.

Purtroppo debbo riconoscere - continua Cecchini - che siamo ben lontani da quel vivere sereno, da quel far squadra, lanciato dall’ "Agenzia Europea per la salute e sicurezza sul lavoro" con lo slogan "Ambienti di lavoro sani e sicuri . Un bene per te un bene per l’azienda", campagna che si pone il fine di sensibilizzare comportamenti etici e che terminerà con la settimana del 19/23 ottobre.

Ed a proposito di salute e sicurezza sul lavoro come è noto, aggiunge Cecchini, il D.lgs. 626/94 è stato sostituito, aggiornato e completato dal D.lgs. 81/08 e debbo purtroppo costatare che non molti ne sono a conoscenza ed ancora meno ne hanno preso visione, questo è certamente un male in quanto è dall’ ignorare i propri diritti che possono scaturire serie problematiche in ambiente lavorativo, le quali nel tempo possono evolversi nel peggiore dei modi.




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